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Nota soprattutto per le invasive campagne di ripristino degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, la storia del restauro in Abruzzo costituisce in realtà un'occasione per verificare l'applicazione a scala regionale di principi e metodi che la cultura italiana andava faticosamente mettendo a fuoco nella fase postunitaria. Un momento di svolta è rappresentato dalla ricostruzione successiva al terremoto marsicano del 1915, che vede l'applicazione di materiali e criteri innovativi sullo sfondo del dibattito nazionale - auspice Gustavo Giovannoni, buon conoscitore dell'Abruzzo destinati ad alimentare l'operato della Soprintendenza regionale fino alle profonde ferite inferte dalla seconda guerra mondiale.